Israele ha sequestrato decine di conti in bitcoin attraverso i quali il gruppo terrorista palestinese Hamas sta raccogliendo fondi per il suo braccio armato. Si tratta di uno dei più recenti esempi di “guerra” che si gioca sul campo tecnologico.
Approfondiamo l'argomento nell'articolo del direttore scientifico Marco Santarelli per Agenda Digitale
È noto che le criptovalute, essendo difficilmente tracciabili, sono molto utilizzate per le transazioni illecite e da un’analisi effettuata da Chanialysis risulta che gli indirizzi che hanno ricevuto l’ordine di sequestro temporaneo sono legati ad Hamas, diversi indirizzi hanno ancora dei fondi, altri sono parte o riportano a Exchange più o meno conosciuti. E non è un caso isolato: secondo fonti anonime dell’FBI la Corea del Nord sarebbe il fulcro da cui sono stanno reclutando esperti (progetto Lazarus) per finanziarsi attraverso attacchi ransomware e il virus Wannacry.
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