Un articolo pubblicato di recente su Nature Machine Intelligence ha portato alla luce un argomento sensibile e di grande attualità: l'utilizzo di dati rubati e, quindi, disponibili online, nella ricerca scientifica per l’interesse pubblico.
Il direttore scientifico Marco Santarelli ha illustrato il confine tra eticità e scienza nel suo articolo per Cybersecurity360
I ricercatori autori dell'articolo, oltre a sottolineare che non sia una novità ricorrere a dati hackerati per scopi scientifici, hanno elaborato un vademecum da seguire in questi casi per avere un approccio eticamente responsabile. Infatti, il punto focale della questione è la necessità, anche per la validità della ricerca, di non eludere la legalità.
Leggi l'articolo completo qui