In un mondo sempre più connesso si prospettano nuove frontiere per la sicurezza degli apparati strategici di un Paese. Più centrale il ruolo della data science nell'assicurare un approccio “olistico” che vede affiancati sistemi human e machine driven. Un’analisi delle forze in campo
a digital transformation consegna sempre più alla cybersecurity il compito di proteggere le Infrastrutture critiche. Nel contesto dell’intelligence lo studio dei fenomeni si basa su tre macro sistemi: scenari e contesti internazionali, analisi e attenzione su fenomeni di data driven, analisi sui cosiddetti fenomeni sociali.
Il primo macro sistema riguarda il mondo della geopolitica e gli equilibri tra le nazioni; il secondo tratta dei fenomeni “invisibili”, come le minacce cyber, i blackout, gli attacchi terroristici, i brevetti non conosciuti e le ricerche scientifiche eccellenti e altamente impattanti nell’ambito della difesa; il terzo si occupa di indagini sui bisogni primari di una società (energia, acqua, cibo, socializzazione, etc.), e come questi bisogni vengono manipolati, diventando oggetto di attacchi criminali, dalla frode fiscale alla corruzione nell’ambito climatico ed energetico.
In campo scientifico questi tre macro sistemi, presi nel loro insieme, hanno un nome: Infrastrutture Critiche, o meglio Infrastrutture riconosciute come primarie. Oggi uno studio di intelligence non può fare a meno dell’analisi dei fenomeni che rappresentano tali infrastrutture, ponendosi l’obiettivo di capire le relazioni e le interrelazioni di tali fenomeni in determinati contesti.
Facciamo un esempio: se per lo scenario globale si analizza la guerra in Siria, non si può non correlarla al coinvolgimento degli altri Stati (in che modo e perché) dal punto di vista economico, politico e giuridico. Una sorta di approfondimento sul fenomeno e come tale fenomeno viene inteso nella relazione tra le parti.